COME AVVIENE L'EMBOLIZZAZIONE

Solitamente il ricovero ospedaliero avviene la stessa mattina dell'intervento.
Ti verranno effettuati i prelievi di routine ed un breve colloquio con l'anestesista, il cardiologo farà un elettrocardiogramma ed una visita.
Sara' effettuata una depilazione alla radice della coscia nella piega inguinale.
Successivamente avverrà il trasferimento nella sala operatoria attrezzata con le apparecchiature specifiche per questo tipo di interventi che si chiamano interventi mini invasivi endovascolari o angiografici.
L'anestesista fara' una punturina nella schiena attraverso la quale potrà somministrare dei farmaci che impediscono di avvertire il dolore (la sofferenza del fibroma dopo l'embolizzazione potrebbe essere dolorosa). 
Questo tipo di anestesia si chiama peridurale e si usa comunemente nel parto cesareo ed in numerosi altri piccoli interventi pelvici.
 
Successivamente il Professore procederà a pungere l'arteria femorale con un semplicissimo ago per fleboclisi. L'arteria femorale attraversa la radice della coscia e nella piega dell'inguine è molto superficiale e si può facilmente sentire la pulsazione.
Attraverso questo ago si introduce all'interno dell'arteria un sottile cateterino, come uno spaghetto vuoto all'interno (un tubicino) che in pochi secondi viene portato nelle arterie che nutrono il fibroma in modo assolutamente indolore e privo di qualsiasi rischio.  
Questa operazione viene condotta attraverso una visualizzazione fluoroscopica su un monitor radiologico.
Una volta raggiunta l'arteria uterina il Medico controlla radiologicamente la buona posizione ed il circolo sanguigno intranodulare e procede a somministrare le particelle.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Le particelle
sono come granelli di sabbia di dimensioni calcolate opportunamente per bloccarsi all'interno dei vasi sanguigni del fibroma. 
Ovviamente il materiale con il quale sono costruite è assolutamente biocompatibile ed e' impossibile che provochi reazioni avverse. In tutti gli interventi chirurgici rimane "qualcosa dentro", graffette, fili per sutura, protesi ecc. In questo tipo di intervento rimangono alcuni centesimi di grammo di granuli embolizzanti.
 
Poiche' il flusso arterioso va in una sola direzione (dal centro verso la periferia) è anche impossibile che le particelle "sfuggano" e vadano altrove a causare danni. Le particelle una volta rilasciate possono soltanto rimanere all'interno del fibroma a svolgere il loro compito che consiste nel bloccare il flusso sanguigno dentro il fibroma e causare la morte dello stesso.
 
 
 
 
 
Ecco le particelle rilasciate che vanno a bloccare la circolazione all'interno del fibroma senza poter raggiungere nessuna altra destinazione e risparmiando l'utero sano.
 
 
 
 
 
 
 
Una volta rilasciate le particelle il Professore esegue un'altra angiografia per controllare che il fibroma sia completamente privo di circolo sanguigno. 
 
Ecco l'angiografia prima dell'embolizzazione.
Si vede il circolo intratumorale ricco ed anarchico.
Si riconosce anche il tubicino che servirà ad 
introdurre le particelle.
 
 
 
 
Dopo l'embolizzazione il circolo 
intratumorale è scomparso mentre
tutte le altre arterie sono normalmente
funzionanti.
Questo è il tipico ottimo risultato
della procedura.
 
 
 
 
 
A questo punto la procedura è terminata e si potrà tirare fuori il cateterino.
Il medico comprime per alcuni minuti il punto dove ha eseguito la puntura per evitare che fuoriesca del sangue che potrebbe causare un antiestetico ematoma.  A questo punto si applica una medicazione (un cerotto) e si potrà tornare nella stanza di degenza.

Gli infermieri eseguiranno il protocollo antalgico somministrando i farmaci necessari per evitare il dolore post embolizzazione.
Nonostante questi farmaci durante le prime 12 ore sarà possibile avvertire un dolore pelvico molto simile a quello mestruale.
Questo dolore è un segno che l'embolizzazione è andata bene ed è stata efficace.
Nei primi tre giorni dopo l'embolizzazione potrebbe anche comparire una leggera febbre con temperatura intorno a 37,5°.
Si somministra anche un antibiotico per evitare la complicanza più fastidiosa, l'infezione batterica del fibroma embolizzato.
 
Dopo due giorni si potrà tornare a casa ed alle normali occupazioni senza necessità di medicazioni o altro.
 
Si esegue una ecografia di controllo dopo due o tre mesi.

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embolizzazione fibroma
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